Saggi e contributi scientifici

Insospettate convergenze tra le esperienze giuridiche di Stati Uniti e Unione europea in materia di sport


Abstract


Lo sport, efficace veicolo di importanti valori, come la solidarietà, la tolleranza, il rispetto dell’altro, la correttezza, il senso di appartenenza ad un gruppo, la disponibilità e la motivazione a compiere sforzi personali, è dotato di una notevole capacità di interessare, riunire e raggiungere tutti, indipendentemente dall’età, dal genere, dall’origine sociale, dalle convinzioni personali e religiose, contribuisce allo sviluppo, alla realizzazione e alla salute fisica e psichica della persona, ma anche a promuovere l’integrazione sociale di soggetti vulnerabili come donne, immigrati, disabili e persone provenienti da contesti svantaggiati, contribuisce a tenere i giovani lontani dal crimine e dalla devianza, è in ambito statale, europeo e internazionale un fenomeno sociale d’importanza crescente che contribuisce in modo significativo agli obiettivi di inclusione sociale, di solidarietà, di dialogo interculturale, di pace e prosperità, ma anche un rilevante fattore di crescita economica.

Nella ormai maturata e diffusa consapevolezza di ciò, la politica dell’Unione europea sullo sport ha conosciuto nell’ultimo ventennio un rapido percorso evolutivo segnato principalmente dal Trattato di Amsterdam del 1997 che reca una specifica dichiarazione sullo sport, dalla Relazione di Helsinki sullo sport adottata dalla Commissione europea nel 1999, dalla Dichiarazione di Nizza sulla specificità dello sport del 2000, dal Libro bianco sullo sport del 2007,

 


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Riferimenti bibliografici





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